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25 settembre 201825 settembre 2018 ingvvulcani

Una MEDUSA per esplorare la parte sommersa dei Campi Flegrei

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1928_Titolo
Eruzione del vulcano Gunung Agung sull'isola di Bali (Indonesia) la mattina del 28 giugno 2018. Fonte: MAGMA Indonesia, https://magma.vsi.esdm.go.id/press/view.php?id=175
Eruzione del vulcano Gunung Agung sull’isola di Bali (Indonesia) la mattina del 28 giugno 2018. Fonte: MAGMA Indonesia, https://magma.vsi.esdm.go.id/press/view.php?id=175
Figura 7. Confronto tra le mappe topografiche dell’Istituto Geografico Militare (I.G.M.) del 1895 (a) e 1938 (b), che mostrano l'impatto della colata lavica del 1928 sul territorio di Mascali e il successivo sviluppo urbano della "nuova" Mascali (da Branca et al., 2017). c) Cartolina degli anni '50 che mostra una vista panoramica del centro di Mascali con Piazza Duomo e la Cattedrale consacrata nel 1935; d) Cartolina degli anni '50 che mostra il municipio.
Figura 7. Confronto tra le mappe topografiche dell’Istituto Geografico Militare (I.G.M.) del 1895 (a) e 1938 (b), che mostrano l’impatto della colata lavica del 1928 sul territorio di Mascali e il successivo sviluppo urbano della “nuova” Mascali (da Branca et al., 2017). c) Cartolina degli anni ’50 che mostra una vista panoramica del centro di Mascali con Piazza Duomo e la Cattedrale consacrata nel 1935; d) Cartolina degli anni ’50 che mostra il municipio.
Il cono del Nuovo Cratere di Sud-Est domina la sagoma dell’Etna se visto dal settore orientale del vulcano, come in questa foto scattata da Zafferana Etnea, sul fianco sud-orientale del vulcano, il 17 febbraio 2018. In realtà, il punto più alto dell’Etna è il Cratere di Nord-Est con i suoi 3324 m, che si vede a destra con un pennacchio grigio di cenere vulcanica. L’altezza del Nuovo Cratere di Sud-Est si è attestata, nel 2017, a 3304 m. L’uccello in volo in alto a sinistra è un fringuello. Foto di Boris Behncke
Il cono del Nuovo Cratere di Sud-Est domina la sagoma dell’Etna se visto dal settore orientale del vulcano, come in questa foto scattata da Zafferana Etnea, sul fianco sud-orientale del vulcano, il 17 febbraio 2018. In realtà, il punto più alto dell’Etna è il Cratere di Nord-Est con i suoi 3324 m, che si vede a destra con un pennacchio grigio di cenere vulcanica. L’altezza del Nuovo Cratere di Sud-Est si è attestata, nel 2017, a 3304 m. L’uccello in volo in alto a sinistra è un fringuello. Foto di Boris Behncke
Fig. 1 - Isola di Vulcano. Campo fumarolico di alta temperatura sull’orlo del cratere “La Fossa”
Fig. 1 – Isola di Vulcano. Campo fumarolico di alta temperatura sull’orlo del cratere “La Fossa”
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Figura 7. Trabocco lavico sul fianco meridionale del cono centrale e forte attività stromboliana al “Cratere del 1964” a metà maggio 1964. Foto pubblicata da “Epoca”, 14 luglio 1964.
Figura 7. Trabocco lavico sul fianco meridionale del cono centrale e forte attività stromboliana al “Cratere del 1964” a metà maggio 1964. Foto pubblicata da “Epoca”, 14 luglio 1964.
Figura 5 - Schema e nomenclatura dei blocchi in cui è frammentato l’edificio vulcanico (evidenziati dai diversi colori in trasparenza) e delle principali faglie (linee scure) su cui essi scorrono, con la relativa cinematica (frecce bianche per i blocchi e frecce scure per le faglie) misurata dalle osservazioni di interferometria satellitare SAR. Figura tratta da Bonforte et al. (2011).
Figura 5 – Schema e nomenclatura dei blocchi in cui è frammentato l’edificio vulcanico (evidenziati dai diversi colori in trasparenza) e delle principali faglie (linee scure) su cui essi scorrono, con la relativa cinematica (frecce bianche per i blocchi e frecce scure per le faglie) misurata dalle osservazioni di interferometria satellitare SAR. Figura tratta da Bonforte et al. (2011).
Figura 1 - l'iscrizione ritrovata a Pompei. (http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=L%27iscrizione%20e%20la%20data%20dell%27eruzione&idSezione=7787)
Figura 1 – l’iscrizione ritrovata a Pompei. (http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=L%27iscrizione%20e%20la%20data%20dell%27eruzione&idSezione=7787)
Attività di ricerca INGV all’ Halema'uma'u nel febbraio 2018. In alto: a sinistra, il lago di lava, caratterizzato da una persistente circolazione delle placche; a destra, frequente attività di degassamento e frammentazione del magma (c.d. spattering). In basso: a sinistra, la zona intorno al cratere, ricoperta dai ‘capelli di Pele’, filamenti di vetro che si formano in seguito alla frammentazione del magma fluido; a destra, i vulcanologi dell’INGV a lavoro. Foto: Elisabetta Del Bello - Daniele Andronico.
Attività di ricerca INGV all’ Halema’uma’u nel febbraio 2018. In alto: a sinistra, il lago di lava, caratterizzato da una persistente circolazione delle placche; a destra, frequente attività di degassamento e frammentazione del magma (c.d. spattering). In basso: a sinistra, la zona intorno al cratere, ricoperta dai ‘capelli di Pele’, filamenti di vetro che si formano in seguito alla frammentazione del magma fluido; a destra, i vulcanologi dell’INGV a lavoro. Foto: Elisabetta Del Bello – Daniele Andronico.
Attività eruttiva stromboliana ed effusiva al Nuovo Cratere di Sud-Est, ripresa da Zafferana Etnea. A destra, il campanile della chiesa madre Santa Maria della Provvidenza. Foto di Marco Neri.
Attività eruttiva stromboliana ed effusiva al Nuovo Cratere di Sud-Est, ripresa da Zafferana Etnea. A destra, il campanile della chiesa madre Santa Maria della Provvidenza. Foto di Marco Neri.
Figura 3 - Il vino rimaneva sigillato nei dolia fino a raggiunta maturazione. Successivamente veniva immesso alla vendita in città dopo un'altra festa (le Vinalia priora), che si celebrava il 23 Aprile. Villa della Pisanella, Boscoreale (Immagine da Grete Stefani, 2006)
Figura 3 – Il vino rimaneva sigillato nei dolia fino a raggiunta maturazione. Successivamente veniva immesso alla vendita in città dopo un’altra festa (le Vinalia priora), che si celebrava il 23 Aprile. Villa della Pisanella, Boscoreale (Immagine da Grete Stefani, 2006)
Fotografia aerea dell’area craterica sommitale dell’Etna ripresa da Sud-Est. Accanto ai nomi dei cinque crateri oggi attivi è riportato tra parentesi l’anno della loro nascita. Foto di Marco Neri.
Fotografia aerea dell’area craterica sommitale dell’Etna ripresa da Sud-Est. Accanto ai nomi dei cinque crateri oggi attivi è riportato tra parentesi l’anno della loro nascita. Foto di Marco Neri.
Esplosione Stromboliana diurna dal cratere di NE e terrazza craterica (Foto di G. De Astis)
Esplosione Stromboliana diurna dal cratere di NE e terrazza craterica (Foto di G. De Astis)
il cono del Nuovo Cratere di Sud-Est visto dall’orlo della Valle del Bove; a sinistra si vede il vecchio cono del Cratere di Sud-Est.
il cono del Nuovo Cratere di Sud-Est visto dall’orlo della Valle del Bove; a sinistra si vede il vecchio cono del Cratere di Sud-Est.
Figura 8 - Dettaglio e sezione del canyon di Catania nell’area in cui è stata installata la rete sottomarina. La figura (a) in alto mostra in mappa la morfologia del fondale; la figura (b) mostra il profilo di sismica attiva, lungo la sezione indicata in rosso nella mappa, mettendo in evidenza la struttura interna del corpo roccioso, con l’interpretazione delle strutture che lo tagliano (in rosso); la figura (c) riporta l’ampiezza del segnale sismico riflesso. La struttura ipotizzata in rosso in Figura (b) potrebbe essere la prosecuzione della faglia di Acitrezza.
Figura 8 – Dettaglio e sezione del canyon di Catania nell’area in cui è stata installata la rete sottomarina. La figura (a) in alto mostra in mappa la morfologia del fondale; la figura (b) mostra il profilo di sismica attiva, lungo la sezione indicata in rosso nella mappa, mettendo in evidenza la struttura interna del corpo roccioso, con l’interpretazione delle strutture che lo tagliano (in rosso); la figura (c) riporta l’ampiezza del segnale sismico riflesso. La struttura ipotizzata in rosso in Figura (b) potrebbe essere la prosecuzione della faglia di Acitrezza.
Anno 2012: il Team di ricercatori dell’ INGV effettua un monitoraggio della debole attività esplosiva del Volcan de Fuego (Guatemala).
Anno 2012: il Team di ricercatori dell’ INGV effettua un monitoraggio della debole attività esplosiva del Volcan de Fuego (Guatemala).
Mappa topografica della zona sommitale dell’Etna aggiornata al Dicembre 2015, recentemente pubblicata su Journal of Maps (Neri et al., 2017; Taylor & Francis Group) e liberamente scaricabili attraverso il portale internet della stessa rivista, all’indirizzo: http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/17445647.2017.1352041?scroll=top&needAccess=true.
Mappa topografica della zona sommitale dell’Etna aggiornata al Dicembre 2015, recentemente pubblicata su Journal of Maps (Neri et al., 2017; Taylor & Francis Group) e liberamente scaricabili attraverso il portale internet della stessa rivista, all’indirizzo: http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/17445647.2017.1352041?scroll=top&needAccess=true.
figura 4 - Flussi piroclastici prodotti nel corso dell’eruzione del 1984 del vulcano Mayon, nelle Filippine (fonte immagine: U.S. Geological Survey).
figura 4 – Flussi piroclastici prodotti nel corso dell’eruzione del 1984 del vulcano Mayon, nelle Filippine (fonte immagine: U.S. Geological Survey).
Ex-cava del Verdolino (Napoli) - I depositi dell’Ignimbrite Campana (39.000 anni fa, in basso a sinistra) e del Tufo Giallo Napoletano (15.000 anni fa, in pendenza sulla destra), prodotti dalle due eruzioni che hanno generato la caldera dei Campi Flegrei
Ex-cava del Verdolino (Napoli) – I depositi dell’Ignimbrite Campana (39.000 anni fa, in basso a sinistra) e del Tufo Giallo Napoletano (15.000 anni fa, in pendenza sulla destra), prodotti dalle due eruzioni che hanno generato la caldera dei Campi Flegrei
Etna
Figura 5 - Variazione della temperatura estiva misurata in Europa nel 1816, rispetto alla media climatica del periodo calcolata fra gli anni 1971 e il 2000. Le aree in blu hanno registrato temperature più basse fino a 3.5°C (immagine tratta da Luterbacher et al., 2004).
Figura 5 – Variazione della temperatura estiva misurata in Europa nel 1816, rispetto alla media climatica del periodo calcolata fra gli anni 1971 e il 2000. Le aree in blu hanno registrato temperature più basse fino a 3.5°C (immagine tratta da Luterbacher et al., 2004).
Figura 1 - Il Vesuvio prima dell’eruzione del 1631 (Masculo, 1633).
Figura 1 – Il Vesuvio prima dell’eruzione del 1631 (Masculo, 1633).
Figura 3 - L’eruzione del Vesuvio del 1631, dipinto di Domenico Gargiulo, detto Micco Spadaro. Museo di San Martino, Napoli. Il dipinto raffigura la processione che si svolse a Napoli, guidata dal cardinale Boncompagni, insieme al viceré spagnolo, con le reliquie di San Gennaro chiamato a intercedere per salvare la città.
Figura 3 – L’eruzione del Vesuvio del 1631, dipinto di Domenico Gargiulo, detto Micco Spadaro. Museo di San Martino, Napoli. Il dipinto raffigura la processione che si svolse a Napoli, guidata dal cardinale Boncompagni, insieme al viceré spagnolo, con le reliquie di San Gennaro chiamato a intercedere per salvare la città.
Ischia – Ortofoto dell’isola di Ischia.
Ischia – Ortofoto dell’isola di Ischia.
Figura 2 - Denario d’argento di Tito imperatore. Testo: "Imperatore Tito Cesare Vespasiano Augusto Pontefice Massimo; Nona volta con la Tribunicia Potestà, Imperatore per la Quindicesima, Console per la Settima, Padre della Patria" (Immagini da: a sinistra l’originale - Museo Nazionale di Napoli, Medagliere, Vetrine Napoli, Sala III, Vetrina I, inv.14312/176; a destra moneta lucidata da collezione - Wikipedia; Classical Numismatic Group, Inc. http://www.cngcoins.com; traduzione di Grete Stefani, 2006)
Figura 2 – Denario d’argento di Tito imperatore. Testo: “Imperatore Tito Cesare Vespasiano Augusto Pontefice Massimo; Nona volta con la Tribunicia Potestà, Imperatore per la Quindicesima, Console per la Settima, Padre della Patria” (Immagini da: a sinistra l’originale – Museo Nazionale di Napoli, Medagliere, Vetrine Napoli, Sala III, Vetrina I, inv.14312/176; a destra moneta lucidata da collezione – Wikipedia; Classical Numismatic Group, Inc. http://www.cngcoins.com; traduzione di Grete Stefani, 2006)
Esplosione parossistica avvenuta il 5 aprile 2003, ripresa da Sonia Calvari a bordo dell’elicottero di Protezione Civile durante una fase di monitoraggio vulcanologico.
Esplosione parossistica avvenuta il 5 aprile 2003, ripresa da Sonia Calvari a bordo dell’elicottero di Protezione Civile durante una fase di monitoraggio vulcanologico.
figura 5 - Calco in gesso di figura umana a Pompei. Fotografia di Giorgio Sommer, 1873.
figura 5 – Calco in gesso di figura umana a Pompei. Fotografia di Giorgio Sommer, 1873.
Esplosione maggiore del 26 aprile 2018. Frame significativi ripresi dalla telecamera dello spettro visibile di Quota 400. L’orario visualizzato nelle immagini corrisponde all’ora UTC (Coordinated Universal Time).
Esplosione maggiore del 26 aprile 2018. Frame significativi ripresi dalla telecamera dello spettro visibile di Quota 400. L’orario visualizzato nelle immagini corrisponde all’ora UTC (Coordinated Universal Time).
Esplosione maggiore del 26 aprile 2018. Frame significativi ripresi dalla telecamera dello spettro infrarosso del Pizzo sopra la Fossa. L’orario visualizzato nelle immagini corrisponde all’ora UTC (Coordinated Universal Time).
Esplosione maggiore del 26 aprile 2018. Frame significativi ripresi dalla telecamera dello spettro infrarosso del Pizzo sopra la Fossa. L’orario visualizzato nelle immagini corrisponde all’ora UTC (Coordinated Universal Time).
Figura 4. 7 novembre 1928 mattina. La colata lavica raggiunge il centro di Mascali addossandosi alla Chiesa di San Leonardo e circondando il Monumento ai caduti della I Guerra Mondiale (immagine cortesia del Fondo Gaetano Ponte-Archivio Fotografico Toscano di Prato, http://www.aft.it/fondi/ponte/home.htm).
Figura 4. 7 novembre 1928 mattina. La colata lavica raggiunge il centro di Mascali addossandosi alla Chiesa di San Leonardo e circondando il Monumento ai caduti della I Guerra Mondiale (immagine cortesia del Fondo Gaetano Ponte-Archivio Fotografico Toscano di Prato, http://www.aft.it/fondi/ponte/home.htm).
Il Vesuvio è uno dei principali vulcani attivi Italiani, oggi quiescente. E’ monitorato 24 ore su 24 dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Vesuvio)
Il Vesuvio è uno dei principali vulcani attivi Italiani, oggi quiescente. E’ monitorato 24 ore su 24 dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Vesuvio)
Veduta aerea del Gran Cono del Vesuvio. Sullo sfondo: la parete interna della caldera del M. Somma e il territorio vesuviano parzialmente urbanizzato
Veduta aerea del Gran Cono del Vesuvio. Sullo sfondo: la parete interna della caldera del M. Somma e il territorio vesuviano parzialmente urbanizzato
Vista dell’area sommitale dell’Etna da sud a gennaio 2011 (a) e gennaio 2018 (b). Quello che al tempo della prima foto era ancora conosciuto come “pit crater” (cratere a pozzo) è diventato un enorme complesso di diversi coni sovrapposti, il Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), che ha largamente obliterato il “vecchio” Cratere di Sud-Est (SEC). A sinistra, i crateri Voragine (VOR) e Bocca Nuova (BN).
Vista dell’area sommitale dell’Etna da sud a gennaio 2011 (a) e gennaio 2018 (b). Quello che al tempo della prima foto era ancora conosciuto come “pit crater” (cratere a pozzo) è diventato un enorme complesso di diversi coni sovrapposti, il Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), che ha largamente obliterato il “vecchio” Cratere di Sud-Est (SEC). A sinistra, i crateri Voragine (VOR) e Bocca Nuova (BN).
Ischia - Punta Imperatore: la successione di depositi vulcanici esposta lungo il promontorio di Punta Imperatore,
Ischia – Punta Imperatore: la successione di depositi vulcanici esposta lungo il promontorio di Punta Imperatore,
Vista panoramica della cima dell’Etna ripresa da Nord, nel Luglio 2017. In primo piano il Cratere di Nord-Est, il cui orlo sud-occidentale costituisce il punto più elevato del vulcano. Foto di Marco Neri.
Vista panoramica della cima dell’Etna ripresa da Nord, nel Luglio 2017. In primo piano il Cratere di Nord-Est, il cui orlo sud-occidentale costituisce il punto più elevato del vulcano. Foto di Marco Neri.
In alto, numero di terremoti a settimana registrati nell’ultimo anno al Kilawea (barre blu). La linea rossa rappresenta il momento sismico cumulativo, ovvero il rilascio di energia. In basso, profondità dei terremoti registrati nell’ultimo anno. La dimensione dei cerchi indica la magnitudo, il colore indica la profondità. Fonte: USGS.
In alto, numero di terremoti a settimana registrati nell’ultimo anno al Kilawea (barre blu). La linea rossa rappresenta il momento sismico cumulativo, ovvero il rilascio di energia. In basso, profondità dei terremoti registrati nell’ultimo anno. La dimensione dei cerchi indica la magnitudo, il colore indica la profondità. Fonte: USGS.
Figura 2 - Mary Shelley, in un ritratto di R. Easton.
Figura 2 – Mary Shelley, in un ritratto di R. Easton.
Corrente piroclastica al Volcan de Fuego, 3 Giugno 2018 (fonteimmagine: https://www.bbc.com/news/world-latin-america-44352604)
Corrente piroclastica al Volcan de Fuego, 3 Giugno 2018 (fonteimmagine: https://www.bbc.com/news/world-latin-america-44352604)
Esplosione stromboliana normale prodotta da uno dei crateri che si trovano all’interno della terrazza craterica sommitale, ripresa nel 2015 da Marco Neri.
Esplosione stromboliana normale prodotta da uno dei crateri che si trovano all’interno della terrazza craterica sommitale, ripresa nel 2015 da Marco Neri.
Violenta attività stromboliana al cratere Bocca Nuova ripresa da Ovest, Ottobre 1999. Il fenomeno eruttivo è accompagnato da un copioso trabocco di lava dall’orlo occidentale. Foto di Marco Neri.
Violenta attività stromboliana al cratere Bocca Nuova ripresa da Ovest, Ottobre 1999. Il fenomeno eruttivo è accompagnato da un copioso trabocco di lava dall’orlo occidentale. Foto di Marco Neri.
Carta schematica morfo-strutturale (De Astis et al., 2013) ottenuta attraverso rilievi sul terreno e anlilisi d’immagine, e basata su un DEM (Digital Elevation Model) da Baldi et al. (2002).
Carta schematica morfo-strutturale (De Astis et al., 2013) ottenuta attraverso rilievi sul terreno e anlilisi d’immagine, e basata su un DEM (Digital Elevation Model) da Baldi et al. (2002).
Stromboli
Flussi di fango (o lahar) originati dall’erosione, da parte delle acque piovane, della cenere vulcanica depositata dalle correnti piroclastiche (fonteimmagine: https://conred.gob.gt/site/Boletin-Informativo-1642018)
Flussi di fango (o lahar) originati dall’erosione, da parte delle acque piovane, della cenere vulcanica depositata dalle correnti piroclastiche (fonteimmagine: https://conred.gob.gt/site/Boletin-Informativo-1642018)
figura 3 - Colonna eruttiva prodotta durante l’eruzione del 1980 del Mount St. Helens, U.S. (fonte immagine: U.S. Geological Survey). La foto riproduce un esempio recente di eruzione con caratteristiche simili a quella dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C..
figura 3 – Colonna eruttiva prodotta durante l’eruzione del 1980 del Mount St. Helens, U.S. (fonte immagine: U.S. Geological Survey). La foto riproduce un esempio recente di eruzione con caratteristiche simili a quella dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C..
Lato settentrionale della Fossa di Vulcano con il cratere esterno de La Forgia Vecchia visibile in primo piano. In basso la piattaforma lavica di Vulcanello (foto di G. De Astis).
Lato settentrionale della Fossa di Vulcano con il cratere esterno de La Forgia Vecchia visibile in primo piano. In basso la piattaforma lavica di Vulcanello (foto di G. De Astis).
Bradisimo - Il cosiddetto Tempio di Serapide a Pozzuoli, sulle cui colonne sono visibili i segni lasciati dai litodomi durante le fasi di sommersione, nel corso delle crisi bradisismiche che hanno interessato quest’area a partire almeno dagli anni ’50 del secolo scorso, cui sono seguite fasi di sollevamento come quella molto lenta in corso adesso (2005 - tempo presente).
Bradisimo – Il cosiddetto Tempio di Serapide a Pozzuoli, sulle cui colonne sono visibili i segni lasciati dai litodomi durante le fasi di sommersione, nel corso delle crisi bradisismiche che hanno interessato quest’area a partire almeno dagli anni ’50 del secolo scorso, cui sono seguite fasi di sollevamento come quella molto lenta in corso adesso (2005 – tempo presente).
Il sistema di fratture secche in località Piano delle Donne, a quota di circa 1400 m, formatosi la mattina del 4 novembre in seguito alla migrazione dell’intrusione magmatica verso la località Ripa della Naca (immagine cortesia del Fondo Gaetano Ponte-Archivio Fotografico Toscano di Prato, http://www.aft.it/fondi/ponte/home.htm).
Il sistema di fratture secche in località Piano delle Donne, a quota di circa 1400 m, formatosi la mattina del 4 novembre in seguito alla migrazione dell’intrusione magmatica verso la località Ripa della Naca (immagine cortesia del Fondo Gaetano Ponte-Archivio Fotografico Toscano di Prato, http://www.aft.it/fondi/ponte/home.htm).
Figura 4. Attività al cratere Bocca Nuova (a sinistra) e alla bocca orientale (Bocca-E) del Nuovo Cratere di Sud-Est (a destra), nelle prime ore del 5 dicembre 2018, vista da Tremestieri Etneo sul versante meridionale dell’Etna. Foto di Boris Behncke.
Figura 4. Attività al cratere Bocca Nuova (a sinistra) e alla bocca orientale (Bocca-E) del Nuovo Cratere di Sud-Est (a destra), nelle prime ore del 5 dicembre 2018, vista da Tremestieri Etneo sul versante meridionale dell’Etna. Foto di Boris Behncke.
La successione piroclastica dell’eruzione del 79 d.C. a Oplonti (Torre Annunziata, NA), con studenti e ricercatori che ne studiano la stratigrafia
La successione piroclastica dell’eruzione del 79 d.C. a Oplonti (Torre Annunziata, NA), con studenti e ricercatori che ne studiano la stratigrafia
Figura 2. Attività stromboliana ed emissione di una piccola colata di lava dalla bocca orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est, vista da Est all’alba del 29 novembre 2018. La colata lavica è molto corta, ma il distacco e il rotolamento di numerosi blocchi incandescenti dal fronte e dai lati della colata generano l’impressione che la colata stessa raggiunga la base del Nuovo Cratere di Sud-Est. Si nota anche che il conetto di scorie dentro la Bocca-E è cresciuto notevolmente rispetto a quanto osservabile nella figura 1. Foto di Giò Giusa.
Figura 2. Attività stromboliana ed emissione di una piccola colata di lava dalla bocca orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est, vista da Est all’alba del 29 novembre 2018. La colata lavica è molto corta, ma il distacco e il rotolamento di numerosi blocchi incandescenti dal fronte e dai lati della colata generano l’impressione che la colata stessa raggiunga la base del Nuovo Cratere di Sud-Est. Si nota anche che il conetto di scorie dentro la Bocca-E è cresciuto notevolmente rispetto a quanto osservabile nella figura 1. Foto di Giò Giusa.
L'isola di Stromboli dal mare con la Sciara del Fuoco sulla destra (Foto di G. De Astis)
L’isola di Stromboli dal mare con la Sciara del Fuoco sulla destra (Foto di G. De Astis)
Gouache raffigurante il cratere del Vesuvio il 25 ottobre 1805. Si notano sul piano craterico visitatori e studiosi che osservano le manifestazioni del conetto intracraterico.
Gouache raffigurante il cratere del Vesuvio il 25 ottobre 1805. Si notano sul piano craterico visitatori e studiosi che osservano le manifestazioni del conetto intracraterico.
Ischia - M.Epomeo da Citara – Il versante occidentale del blocco risorgente del M. Epomeo, interamente costituito dal Tufo Verde omonimo (55 mila anni fa).
Ischia – M.Epomeo da Citara – Il versante occidentale del blocco risorgente del M. Epomeo, interamente costituito dal Tufo Verde omonimo (55 mila anni fa).
Figura 1. A sinistra, l’attore Boris Karloff nei panni della creatura. Foto promozionale per il film del 1935 “La sposa di Frankenstein”, diretto da James Whale. A destra Mary Shelley, in un ritratto di R. Easton.
Figura 1. A sinistra, l’attore Boris Karloff nei panni della creatura. Foto promozionale per il film del 1935 “La sposa di Frankenstein”, diretto da James Whale. A destra Mary Shelley, in un ritratto di R. Easton.
Mappa del Vulcano Kīlauea e ubicazione dei principali centri eruttivi. La striscia rossa rappresenta la rift zone, dove da secoli si concentra l’attività eruttiva e la deformazione del vulcano. I rettangoli racchiudono rispettivamente l’area sommitale del vulcano (in blu, dove è presente il cratere dell’ Halema'uma'u), e lungo il rift Orientale, il Pu'u 'Ō'ō (in verde), e l’area della Lower East Rift Zone dove attualmente sono attive le eruzioni.
Mappa del Vulcano Kīlauea e ubicazione dei principali centri eruttivi. La striscia rossa rappresenta la rift zone, dove da secoli si concentra l’attività eruttiva e la deformazione del vulcano. I rettangoli racchiudono rispettivamente l’area sommitale del vulcano (in blu, dove è presente il cratere dell’ Halema’uma’u), e lungo il rift Orientale, il Pu’u ‘Ō’ō (in verde), e l’area della Lower East Rift Zone dove attualmente sono attive le eruzioni.
Foto aerea dei crateri e della Sciara del Fuoco (Stromboli, 2009 – Foto di G. De Astis)
Foto aerea dei crateri e della Sciara del Fuoco (Stromboli, 2009 – Foto di G. De Astis)
Fig. 3 – Sublimati di zolfo e cloruro di ammonio di una fumarola del cratere “La Fossa” (Isola di Vulcano)
Fig. 3 – Sublimati di zolfo e cloruro di ammonio di una fumarola del cratere “La Fossa” (Isola di Vulcano)
Figura 3. Schema del teatro eruttivo attivo alla bocca orientale (Bocca-E) del Nuovo Cratere di Sud-Est. La foto sullo sfondo è stata scattata il 5 dicembre 2018 da Gianni Pennisi.
Figura 3. Schema del teatro eruttivo attivo alla bocca orientale (Bocca-E) del Nuovo Cratere di Sud-Est. La foto sullo sfondo è stata scattata il 5 dicembre 2018 da Gianni Pennisi.
Veduta aerea dell’area sommitale dell’Etna, ripresa il 25 aprile 2018 da Boris Behncke (INGV-OE) durante un sorvolo dell’Etna condotto con Orazio Aleppo.
Veduta aerea dell’area sommitale dell’Etna, ripresa il 25 aprile 2018 da Boris Behncke (INGV-OE) durante un sorvolo dell’Etna condotto con Orazio Aleppo.
Figura 6. Vista aerea del Cratere Centrale e del Cratere di Nord-Est (sullo sfondo a sinistra) nel 1961, guardando verso nord-est. Nella parte meridionale del Cratere Centrale (in primo piano) si distingue un largo cono piroclastico, formatosi durante le eruzioni parossistiche del 1956 (e forse anche del 1961). Più indietro, la Voragine, che emette un pennacchio di gas (un po' ritoccato), e che è circondata da un campo lavico formato durante l’attività parossistica del maggio 1961. Durante questa attività è avvenuto un trabocco lavico verso nord-nord-ovest (a sinistra). In basso a destra, si può osservare la parte più meridionale della frattura eruttiva del 1949 sul fianco del cono centrale. Dalla collezione privata di Santo Scalia.
Figura 6. Vista aerea del Cratere Centrale e del Cratere di Nord-Est (sullo sfondo a sinistra) nel 1961, guardando verso nord-est. Nella parte meridionale del Cratere Centrale (in primo piano) si distingue un largo cono piroclastico, formatosi durante le eruzioni parossistiche del 1956 (e forse anche del 1961). Più indietro, la Voragine, che emette un pennacchio di gas (un po’ ritoccato), e che è circondata da un campo lavico formato durante l’attività parossistica del maggio 1961. Durante questa attività è avvenuto un trabocco lavico verso nord-nord-ovest (a sinistra). In basso a destra, si può osservare la parte più meridionale della frattura eruttiva del 1949 sul fianco del cono centrale. Dalla collezione privata di Santo Scalia.
Attività eruttiva parossistica al cratere Voragine, Dicembre 2015, ripresa da Ovest. Foto di Veronica Testa.
Attività eruttiva parossistica al cratere Voragine, Dicembre 2015, ripresa da Ovest. Foto di Veronica Testa.
Mappe topografica edita dall’Istituto Geografico Militare aggiornata al 1932. Al centro della mappa si osserva il Cratere Centrale, al quale si accosta, subito a Nord, il Cratere di Nord-Est che ha iniziato la sua attività nel 1911.
Mappe topografica edita dall’Istituto Geografico Militare aggiornata al 1932. Al centro della mappa si osserva il Cratere Centrale, al quale si accosta, subito a Nord, il Cratere di Nord-Est che ha iniziato la sua attività nel 1911.
Cava per l'estrazione di pomici a Lipari (fotografia di Gianfilippo De Astis)
Cava per l’estrazione di pomici a Lipari (fotografia di Gianfilippo De Astis)
Ingrid Bergman e Mario Vitale in una scena del film di Roberto Rossellini "Stromboli, terra di Dio" (1950): : lei, una profuga lituana, sposa un povero pescatore strombolano per sfuggire alla detenzione in un campo di internamento italiano. https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=723209
Ingrid Bergman e Mario Vitale in una scena del film di Roberto Rossellini “Stromboli, terra di Dio” (1950): : lei, una profuga lituana, sposa un povero pescatore strombolano per sfuggire alla detenzione in un campo di internamento italiano. https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=723209
Figura 1 - ubicazione dell’isola di Mayotte, arcipelago delle isole Comore.
Figura 1 – ubicazione dell’isola di Mayotte, arcipelago delle isole Comore.
Figura 2 - L’eruzione del Vesuvio del 1631, incisione di N. Perrey in Giuliani, 1632. In questa immagine sono evidenti le colate piroclastiche, i paesi colpiti e la parziale distruzione del Gran Cono vesuviano.
Figura 2 – L’eruzione del Vesuvio del 1631, incisione di N. Perrey in Giuliani, 1632. In questa immagine sono evidenti le colate piroclastiche, i paesi colpiti e la parziale distruzione del Gran Cono vesuviano.
Localizzazione dell’evento sismico (stella bianca) di magnitudo ML 3.5 sovrapposta alla mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale.
Localizzazione dell’evento sismico (stella bianca) di magnitudo ML 3.5 sovrapposta alla mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale.
Mario Vitale e Ingrid Bergman in una scena del film di Roberto Rossellini "Stromboli, terra di Dio" (1950), https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2566412
Mario Vitale e Ingrid Bergman in una scena del film di Roberto Rossellini “Stromboli, terra di Dio” (1950), https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2566412
Anna Magnani nella locandina del film “Vulcano” (immagine nel pubblico dominio)
Anna Magnani nella locandina del film “Vulcano” (immagine nel pubblico dominio)
La parete interna della caldera del M. Somma, vista da sud, dal cratere del Vesuvio
La parete interna della caldera del M. Somma, vista da sud, dal cratere del Vesuvio
Il cratere de La Fossa di Vulcano (foto di G. De Astis).
Il cratere de La Fossa di Vulcano (foto di G. De Astis).
Un fotogramma dal film “L’Amore” (1948), ultima pellicola che vide insieme Roberto Rossellini e Anna Magnani. Qui l’attrice parla al telefono con un interlocutore immaginario per l’intera durata del film (liberamente ispirato ad un dramma teatrale di Jean Cocteau: “La Voce Umana”, ndr). https://www.youtube.com/watch?v=p5njhY-9Z3E.
Un fotogramma dal film “L’Amore” (1948), ultima pellicola che vide insieme Roberto Rossellini e Anna Magnani. Qui l’attrice parla al telefono con un interlocutore immaginario per l’intera durata del film (liberamente ispirato ad un dramma teatrale di Jean Cocteau: “La Voce Umana”, ndr). https://www.youtube.com/watch?v=p5njhY-9Z3E.
figura 1 - Affresco della Casa del Centenario a Pompei, attualmente al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il monte raffigurato è presumibilmente il Vesuvio come appariva prima dell'eruzione del 79 d.C. (fonte immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Pompeii_-_Casa_del_Centenario_-_MAN.jpg).
figura 1 – Affresco della Casa del Centenario a Pompei, attualmente al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il monte raffigurato è presumibilmente il Vesuvio come appariva prima dell’eruzione del 79 d.C. (fonte immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Pompeii_-_Casa_del_Centenario_-_MAN.jpg).
Anna Magnani in un altro fotogramma del film “Vulcano” di William Dieterle (Italia, 1950)
Anna Magnani in un altro fotogramma del film “Vulcano” di William Dieterle (Italia, 1950)
Etna
Etna
Isola di Vulcano (vista da Lipari) - In primo piano, Vulcanello con la sua piattaforma lavica e i suoi tre crateri a sinistra; dietro il cono di tufo de La Fossa con il degassamento delle fumarole sul bordo settentrionale del cratere.
Isola di Vulcano (vista da Lipari) – In primo piano, Vulcanello con la sua piattaforma lavica e i suoi tre crateri a sinistra; dietro il cono di tufo de La Fossa con il degassamento delle fumarole sul bordo settentrionale del cratere.
Figura 2 - Il lago craterico del vulcano Kawah Ijen, in Indonesia, considerato il serbatoio d’acqua ultra-acida (pH uguale a 0) più grande del mondo (foto: Dmitri Rouwet, settembre 2014).
Figura 2 – Il lago craterico del vulcano Kawah Ijen, in Indonesia, considerato il serbatoio d’acqua ultra-acida (pH uguale a 0) più grande del mondo (foto: Dmitri Rouwet, settembre 2014).
Duomi lavici a Lipari (Gianfilippo De Astis)
Duomi lavici a Lipari (Gianfilippo De Astis)
Alcune scene dell’attività del Nuovo Cratere di Sud-Est fra il 2011 e il 2017. Si nota come nei primi tre anni, l’attività è spesso stata fortemente esplosiva, mentre negli anni successivi è stata caratterizzata soprattutto da modeste, a volte anche violente esplosioni stromboliane. Foto di Boris Behncke
Alcune scene dell’attività del Nuovo Cratere di Sud-Est fra il 2011 e il 2017. Si nota come nei primi tre anni, l’attività è spesso stata fortemente esplosiva, mentre negli anni successivi è stata caratterizzata soprattutto da modeste, a volte anche violente esplosioni stromboliane. Foto di Boris Behncke
Etna
Etna
Figura 1 - La rinascita della Laguna Caliente del vulcano Poás, Costa Rica, dopo le eruzioni freatomagmatiche del mese di aprile 2017 (foto: Raúl Mora-Amador).
Figura 1 – La rinascita della Laguna Caliente del vulcano Poás, Costa Rica, dopo le eruzioni freatomagmatiche del mese di aprile 2017 (foto: Raúl Mora-Amador).
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